Oggi torno in Italia dopo 5 settimane di studio nel Maryland e mi accorgo che è stata una esperienza eccezionale sotto molti punti di vista: scientifico senza dubbio, ma soprattutto umano. E ..anche climatico! Il sole dei giorni scorsi ha ceduto il passo ad una nevicata che ha imbiancato tetti e aiuole. Così nel giro di poche settimane ho sperimentato le 'quattro stagioni'.
Ho vissuto in albergo e mangiato tutte le sere al piccolo pub dell'albergo stesso. Ho spesso parlato con gli addetti, tutti giovani afro-americani, iniziando a conoscere meglio una parte di questo mondo. Sono diventati la mia 'famiglia' per queste settimane. Dopo un silenzio spesso protratto per tante ore in archivio, la mia voce è sempre uscita roca, ma per fortuna non dovevo solo ordinare cibo e bevande, ma ho potuto, in assenza di altra clientela, verso la fine della serata, scambiare impressioni con questi giovani. E così a mano a mano li ho conosciuti meglio. Ieri sera, la mia ultima lì, mi hanno fatto una sorpresa: un tavolino apparecchiato con una bella tovaglia bianca (non usa in questo tipo di locali) e sopra un delizioso piccolo orsacchiotto di peluche e un bellissimo cartoncino natalizio con tutte le loro firme. Il loro supervisor mi ha accompagnato al tavolo...e sono stata loro ospite per la cena! Ma si sono commossi anche loro quando ho mostrato quel che avevo scritto su questo blog in inglese appunto per far comprendere quel che intendevo dire loro nel ringraziarli. E non sapevano che avrei scritto il ringraziamento in inglese sul web!
Ecco: anche dal personale del front desk sono stata trattata più da amica che da cliente. Certo: è il loro mestiere, ma ci sono tanti modi per farlo e qui ci hanno messo l'anima...
Quanta umanità è uscita fuori da queste persone e quanto desiderio di 'parlare'. Forse in questo correre e affannarsi si è perso il senso di rapporti umani che non siano fatti solo di parole dette al volo e non pensate e quanto invece il ragionare insieme possa aprire a un dialogo anche persone tanto diverse di età differente provenienti da mondi lontani fra loro.
Questo orsacchiotto rappresenta una vittoria per loro e per me: questi giovani mi hanno messo a parte di loro progetti per il futuro e io ho narrato pochissimi brani della mia vita perchè ho preferito ascoltarli; li ho narrati perchè me lo hanno chiesto, alcune volte con gli occhioni sgranati. Rivedo come un flash alcuni momenti passati, non felici della mia vita, quei momenti che mi hanno mostrato deserti dell'anima, compresa la mia.
Ho deciso: questo orsacchiotto avrà un posto d'onore sulla mia scrivania già congestionata da mille carte, per ricordarmi, quando lo dimenticassi - e si sa che la mente umana perde continuamente neuroni - di un bel dialogo con persone che in un mese sono riuscite a darmi umanità e serenità.
Firuzeh