sabato 16 gennaio 2010

Una ricchezza dell'anima: il perdono.

Dopo un lungo e per me costruttivo silenzio torno a scrivere su queste pagine. Un anno nuovo e un momento nuovo di vita. Come se la fine burocratica di un anno solare e poi l'arrivo della primavera, avesse portato anche la fine di alcuni problemi del vecchio anno. Ho elaborato con grande fatica un lutto, ho ripreso una serenità che mi mancava. Ho instaurato nuovi dialoghi con persone intelligenti. Sono tornata a ridere dopo tanto tempo.
In realtà, però, mi sono resa conto che ho perdonato per egoismo, per stare meglio con me stessa. Dicono degli amici colti e preparati che il perdono è un sentimento imposto dal Cristianesimo e dal mondo occidentale. Certamente la religione che seguiamo è proprio fondata sull'umano concetto del perdono...forse perché il perdono è un elisir di vita: non puoi sempre stare in lotta con altri. Come e dove trovare la serenità per vivere quel che resta della nostra vita terrena, se non in noi stessi pacificati prima di tutti con il nostro io?
A volte, nonostante il perdono che dai...o che speri di avere, perdi strada facendo qualche persona amica e questo è un vero impoverimento nella tua vita. Mi sono recentemente impoverita!
Cerco sempre di non troncare alcun legame, anche quelli 'sentimentali' finiti, trasformandoli in complicità, affezione e affetto. Non sempre ci riesco. Ma ci provo...fors'anche facendo qualche sbaglio di sicuro. Se hai fatto un pezzo di strada di questa meravigliosa avventura che è la vita con qualcuno, anche se lo lasci indietro, per vicende varie, o le strade si separano, questo qualcuno rimane sempre un momento vissuto della tua vita...e perché dunque volerlo rinnegare?
Ho nuovi compagni di viaggio da questo anno, incontrati per caso: ma esiste il caso? O qualche legge della nostra mente che non conosciamo (gli psicoanalisti la conoscono assai bene...) ci predispone 'al caso', alla coincidenza che si verifica e che noi riconosciamo finalmente per la disposizione d'animo più aperta? Effetto della pacificazione con noi stessi, secondo il mio parere...
Mi guardo indietro per imparare ancora ma soprattutto ora guardo avanti. Il passato esiste solo dentro di noi nella nostra mente: mi diceva un mio amico e maestro, grande saggio, quaranta anni fa, in uno dei momenti più tristi della mia vta: vede Gabriella, questa nostra 'vitarella' va vissuta ricordando il passato nella consapevolezza che esiste solo nel nostro pensiero, guardi avanti guardi avanti: è lì la vita non dietro a noi...
In quel tempo non lo capivo e non gli credevo...ora ho capito...ho la sua stessa età di quando mi diceva con un sorriso queste parole, stringendomi forte il braccio.
'Grazie prof' ...glielo dico ora, in ritardo , ma vale lo stesso, vero?
Allora non ero ancora
Firuzeh
28 marzo 2010


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