Da due giorni nel Maryland piove e il cielo è grigio, ma non sono affatto triste, perchè...per me è primavera.
Anche la pioggia è importante: andando a piedi agli Archivi, ho visto gli alberi ormai completamente spogli di quelle foglie che ne erano state l'ornamento magnifico fino a due giorni fa. Così: protesi nella loro semplicità e nudità verso il cielo. Ma c'è un elemento nuovo: un magnifico profumo di natura bagnata, con tante sfumature diverse che accarezzano l'olfatto. Mi sono sorpresa a restare ferma e a cercare di carpire quei profumi così articolati e di distinguerne a mano a mano la diversa origine. Ecco: ho invidiato le proprietà olfattive dei nostri amici domestici a quattro zampe perchè l'insieme degli odori che mi arrivavano meritavano decisamente 'un naso' più allenato e più consapevole del mio umano deficitario olfatto.
Poi ho ripreso il cammino verso lo studio e nell'andar...si pensa...
Pensavo a Roma, al Gianicolo, dove spesso mi trovo a passeggiare e che in qualche modo e in qualche angolo, con i suoi alberi secolari, mi ricorda e mi ricorderà questo pezzo di terra americana, lontana dagli imponenti edifici di Washington...downtown, come si dice qui.
Una terra che ho imparato ad amare e che lascerò presto: so già che ne sentirò la mancanza. Non mi appartiene, come i deserti, non ho fatto un patto di sopravvivenza con lei, ma mi ha ridato 'la primavera', quella della mia anima angosciata e ferita, come un balsamo antico sopra una ferita profonda; un balsamo nutriente che sta riformando un tessuto connettivo importante, dopo l'esperienza di essere stata usata per sopperire ad altrui debolezze caratterialmente strutturali.
Il mio piccolo Genio, sempre più restio a ucire dalla Lampada, perchè anela ai suoi deserti, pur apprezzando questa natura, annuisce con convinzione ai miei pensieri...piccolo imbroglioncello: in realtà qui stai bene, anzi benissimo, ma non lo vuoi dichiarare per un malinteso senso di orgoglio. Perchè non dici che ti piacerebbe in questo momento afferrare la criniera di un cavallo e correre in mezzo agli alberi, gustando profumi e suoni ovattati di una natura che sta per andare in letargo? Perchè non dici che vorresti essere qui al suo risveglio, con altri profumi e altri suoni?
Ti vedo sorridere furbescamente. Ho colto nel segno! D'accordo, qui ci torniamo a primavera e poi....ce ne andiamo in qualche deserto...
Firuzeh
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