venerdì 6 novembre 2009

A spasso nel Maryland


Io amo i deserti, ma oggi sono nel Maryland: una natura bellissima con un autunno glorioso che regala foglie di ogni colore, dal verde al giallo a tutte le sfumature di un rosso caldo, invitante. Grandi alberi e una autostrada a due piste per corsia dove vanno come razzi le automobili. Ed io, raro pedone (perchè tutti hanno la macchina qui e vanno a piedi solo i poveri, quelli che fanno footing e gli 'svitati' come me), mi avvio con la mia cartella al lavoro in Archivio come uno studentello squattrinato. Venti minuti con le macchine che sfrecciano, ma quando i lontani semafori le fermano per almeno due minuti, io mi godo con gli occhi e con la fantasia questo angolo di mondo: non è il mio amato deserto, ma qualcosa mi dice che appartengo anche a questo spazio. Il cielo oggi è molto terso e soffia un vento sottile, insinuante, freddo, ma non gelido e inizia a parlarmi. Forse è un vecchio amico: ma sì, è sempre lui, sotto altro nome e altre vesti, il mio grande amico che mi accompagna spesso e anche oggi mi sussurra parole dolci, balsamo dell'anima. Il mio piccolo Genio ha freddo e non esce dalla Lampada: si sente solo la sua vocina che chiede di tornare sulle dune al caldo. Gli rispondo che non bisogna essere noiosi e banali e che bene gli farebbe uscire dal bozzolo per vedere il resto del mondo. Oggi sono allegra: il Male è lontano e quasi mi sono dimenticata della sua esistenza. E finché sarà lontano, non mi può nuocere. Debbo tenerlo lontano in qualsiasi modo: ancora non so come, ma lo farò. Il vento del Maryland mi dice che ce la farò e io continuo ad andare, con una strana serenità che non avevo da tanto tempo. Sorrido da sola e non mi accadeva da molto tempo. Che lo Spirito degli abitanti originari di questa terra abbia forse deciso che sono degna di un suo sguardo benevolo, visto che con umiltà cerco di vedere con la fantasia anche quello che non è più possibile vedere? Se così è, il Genio ed io ci prostriamo devotamente davanti a lui con mente aperta e animo sincero. Mandami un cavallo, o Spirito, che veloce mi porti nelle tue praterie, lasciando dietro il dolore che il Male mi ha provocato in questi ultimi due anni. E chiedi al Vento di accompagnarmi dove tu vuoi.
Firuzeh

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